LA STORIA

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La diversità come valore

La Cooperativa Dimora D’Abramo – una delle prime in Italia ad occuparsi d’immigrazione – si costituisce a Reggio Emilia il 29 Dicembre 1988 per iniziativa di diverse associazioni d’ispirazione cattolica: Acli, Ceis, Caritas, Servi della Chiesa, Confraternita S. Girolamo e Vicariato Urbano.

Ugualmente motivate e unite dai principi di rispetto della persona, della diversità come valore e della convivenza solidale e pacifica, con la costituzione della Dimora d’Abramo vollero offrire alle persone, e al tempo stesso alle comunità locali, uno strumento capace di tradurre queste ispirazioni in risposte concrete ai bisogni conseguenti all’esplosione del fenomeno migratorio.

I primi servizi della cooperativa si concentrarono sulla risposta a bisogni primari di sussistenza e di prima accoglienza, dando vita alla Mensa e alla Casa Albergo in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e al Servizio d’accoglienza minori stranieri non accompagnati in collaborazione con l’ASL di Reggio Emilia.

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Dall’accoglienza all’inserimento

Il fenomeno migratorio e le sue trasformazioni evidenziarono progressivamente bisogni sempre più legati all’inserimento stabile delle persone migranti sul territorio e nelle comunità locali: dall’accesso ai servizi sociali, sanitari, scolastici e di Formazione professionale, al reperimento di casa e lavoro.

Da qui la scelta della cooperativa di investire anche in servizi d’informazione ed orientamento, di sostegno alla famiglia e di implementare l’impostazione socio-educativa delle strutture residenziali, favorendo così l’inserimento sociale dei nuovi cittadini.

Già nel 1991 nasce la Comunità educativa e di pronta accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che viene intitolata a Don Alberto Altana; nel 1995 si avviano i primi  Servizi Territoriali di informazione e orientamento in convenzione con il Comune di Reggio Emilia; nel 1996 si apre l’appartamento “L’Incontro“ (servizio in collaborazione con Asl di RE – allora delegata per i servizi ai minori – ed il Comune capoluogo) per donne sole, con figli a carico, italiane e straniere; l’anno successivo, si avvia il “Servizio Educativa Familiare Domiciliare” in general contractor con il Consorzio Oscar Romero. Dal 2004, in collaborazione col Consorzio Oscar. Romero, la cooperativa istituisce e sviluppa il Servizio di mediazione linguistico culturale e interculturale.

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Accoglienza, tutela, integrazione con gli SPRAR

Nel successivo decennio la cooperativa è artefice – insieme al Comune di Reggio Emilia, che ne è capofila – del primo progetto SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) realizzato in provincia di Reggio Emilia. Il progetto, che si avvia nel 2009, viene successivamente realizzato anche con il Comune di Guastalla (2016) e nell’Unione dei Comuni Tresinaro Secchia (2018).

Più di 100 persone possono contemporaneamente beneficiare dei tre servizi integrati che i progetti SPRAR offrono: accoglienza, tutela e integrazione.

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Capofila e partner di nuovi progetti

La cooperativa continua intanto ad ampliare i servizi legati all’accoglienza e a realizzare nuovi progetti che si legano anche ai bandi europei sull’integrazione dei cittadini provenienti da Paesi terzi e sui rifugiati, rafforzando le partnership e le collaborazioni con enti e servizi pubblici presenti anche in altre aree del territorio regionale e nazionale, realtà del Terzo Settore, associazioni di cittadini, famiglie.

I servizi si estendono così all’informazione e formazione sulla salute, al contrasto delle discriminazioni, alla promozione e al sostegno ai ricongiungimenti familiari, alla mediazione linguistico-culturale e interculturale, fino ad arrivare, nel 2014, alla gestione della scuola dell’infanzia che, in via Veneri, nell’area nord del capoluogo caratterizzata da forte mobilità e presenza di famiglie di origine straniera, accoglie oggi 75 bambini.

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Accoglienza straordinaria, straordinaria accoglienza

L’attività della Dimora d’Abramo giunge ad una nuova e rilevante prova nel 2014.

I fenomeni migratori, prevedibili ma forse poco valutati nelle cause e nella possibile intensità, richiedono una mobilitazione straordinaria per dar vita ad un sistema di accoglienza rispettoso della dignità dei richiedenti asilo e, al tempo stesso, di una vocazione all’accoglienza da sviluppare all’interno delle comunità locali. Senza questo lavoro, infatti, i territori verso i quali i flussi si indirizzano rischiano di divenire soltanto anonimi luoghi di destinazione, in cui si collocano strutture destinare a rimanere estranee ai contesti di vita comunitari, subite e vissute come fonte di inquietudine.

Proprio perché l’accoglienza non richiede soltanto luoghi e strutture, la Dimora d’Abramo si connota per l’ampiezza, la qualità dei servizi e delle relazioni che mette in campo a favore delle persone accolte e delle comunità accoglienti, favorendo dialogo, buona convivenza e integrazione.

Nel marzo 2014 la cooperativa si attiva, in convenzione con la Prefettura di Reggio Emilia, per l’accoglienza straordinaria dei migranti, cui viene assicurata accoglienza abitativa, sostegno socio-assistenziale alla convivenza, sostegno nei percorsi legislativi, sostegno socio-educativo, apprendimento della lingua, percorsi professionalizzanti, tirocini lavorativi, esperienze di volontariato e lavoro socialmente utile e la possibilità di attivare contratti di lavoro.

Nel settembre dello stesso anno è capofila del Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI), tuttora attivo e composto da cinque imprese, che si aggiudica il “Servizio di accoglienza e assistenza di cittadini stranieri extracomunitari richiedenti la protezione internazionale” della Prefettura di Reggio Emilia, confermato poi nel 2017.

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Il riconoscimento di un impegno

L’impegno espresso negli anni ha portato la cooperativa ad un riconoscimento anche formale del valore delle sue attività, sancito dall’iscrizione, e siamo nel 2003, alla prima sezione del Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati.

Dal 2006, infine, la cooperativa è inserita nell’Elenco delle associazioni e degli enti legittimati ad agire in giudizio in nome, per conto e a sostegno delle vittime di discriminazione razziale.

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