
SERVIZI TERRITORIALI DI INFORMAZIONE, ORIENTAMENTO E MEDIAZIONE
Al di là dei fenomeni e delle cifre legate all’esplosione dei flussi migratori, la presenza di cittadini stranieri nel territorio reggiano è da decenni una realtà consolidata e, grazie ai livelli di integrazione raggiunti, una straordinaria ricchezza per il territorio e le comunità locali.
A questi risultati – che continuamente vanno rinnovati a beneficio di chi giunge e di chi risiede – si è certamente arrivati grazie alla ricca rete di servizi attivati dalle amministrazioni locali, che in molti casi si sono avvalsi, per la gestione, alle competenze della Dimora d’Abramo.
Già nel 1995 il Comune di Reggio Emilia affidò alla cooperativa, con una specifica convenzione, l’Ufficio Informazione Stranieri, cui si è poi aggiunto (nel 1977) quello analogo dell’Unione Tresinaro Secchia e, successivamente, lo Sportello Immigrazione del Comune di Correggio.
Questi strumenti – cui nel 2017 hanno fatto ricorso 1.220 persone straniere – assicurano informazioni, orientamento e consulenza sulla legislazione in materia di immigrazione, sui servizi presenti e fruibili nel territorio, sul mercato del lavoro e dell’abitazione.
In sostanza, al disorientamento delle persone provenienti da altri Paesi si risponde con una forma di accompagnamento che risponde a tutte le esigenze legate alla vita quotidiana delle persone, favorendone l’autonomia e facilitando l’ingresso, l’inserimento e l’integrazione nei contesti locali.
In questa direzione sono andate anche alcune iniziative più mirate, ed in particolare la gestione dei Centri contro le discriminazioni attivati dai Comuni di Reggio Emilia e Scandiano.
Particolarmente rilevante risultano, poi, la consulenza e i servizi offerti alle imprese (anche per il tramite delle Associazioni di categoria) a beneficio dei lavoratori stranieri in organico e in affiancamento ai responsabili del personale, affinché per entrambi vi sia un adeguato flusso di informazioni e un adeguato accompagnamento che riguarda il mantenimento di una regolare permanenza nei luoghi di lavoro (visti, permessi di soggiorno, cittadinanza, ecc.) e una inclusione sociale che è fonte di benessere individuale ed aziendale.
L’èquipe di lavoro dei servizi di orientamento è formata da un coordinatore, quattro operatori, mediatori linguistico-culturali e operatori della mediazione sociale e dei conflitti.
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